Chi siamo e cosa facciamo

L’azienda agricola Cascina Comina si occupa di produzione vitivinicola di vini doc Piemontesi dal 1934. Un’azienda a conduzione familiare che parte dalla gemma e arriva fino sulle tavole di molti italiani portando un vino sano e genuino. I nostri sistemi di coltivazione, compatibili con l’ambiente secondo i criteri dell’ agricoltura agro-ambientale, non esasperano mai la quantità a discapito della qualità e le uve prodotte sono così naturalmente genuine. Noi siamo innamorati delle nostre vigne e le chiamiamo per nome come facciamo con i figli, con gli amici: vigna Crocetta, vigna Pian Forno, vigna Sorì e così tutte le altre, tutte vicine, come sorelle, simili eppure diverse.

I nostri procedimenti per la realizzazione di un buon vino, partono con dei corretti sistemi di coltivazione, e procedono con una buona lavorazione delle uve, coniugando tradizione con le moderne tecnologie. Le prime ad arrivare in cantina sono le uve di moscato, che entrano nel torchio e subiscono una soffice pressatura tramite un polmone che si gonfia di aria e spreme il succo lasciando indietro la buccia e i semi. Il succo pressato, detto mosto, viene lasciato a riposare una notte per far depositare il naturale sedimento, poi viene stoccato in vasche frigo a 3°C. Questa temperatura così bassa blocca la fermentazione e il mosto mantiene la sua naturale dolcezza.

Le altre uve bianche vengono anch’esse pressate e lasciate riposare una notte per sedimentare, ma in questo caso il mosto passa in vasche a temperatura controllata fino a fermentazione terminata. Il vino ottenuto viene poi travasato 2 o 3 volte per eliminare il sedimento, ottenendo il vino pulito. Infine passa in autoclave per la presa di spuma…ed ecco le bollicine!Le uve rosse subiscono una diversa lavorazione poichè le bucce devono fermentare con il mosto per cedere il colore ed altre sostanze preziose: per facilitare questo processo viene poi posto in vasche di fermentazione a temperatura controllata dove, almeno 3 volte al giorno, le buccie vengono pompate sul mosto. Questo processo si chiama battonage. A fermentazione ultimata avviene la svinatura, cioè la separazione del vino dalle bucce. Come per i bianchi anche i vini rossi subiscono il travaso per eliminare il sedimento.

L’imbottigliamento avviene utilizzando bottiglie e tappi nuovi e sterili, utilizzando un’imbottigliatrice isobarica, all’interno della quale circola solo azoto per garantire la totale assenza di batteri. Il prodotto ottenuto viene etichettato e condizionato in damigiane, bag in box o bottiglie, pronto per la vendita.

Venite a trovarci, assaggerete i nostri vini e constaterete che tutto questo è vero.

C’era una volta…

“…notaio alla residenza di Calosso in data 22 Dicembre 1910 registrato a Nizza il 6 Gennaio 1911 al n. 835 can. £511,18. A favore di Mocco Giacomo, fu Carl, agricoltore, nato e residente a Calosso… La nostra storia parte da qui. Questo è un’estratto dell’atto di vendita della casa che potete vedere di fronte a voi. Sono passate quattro generazioni ma viviamo sempre qua . Se vedete dei bambini correre e fare chiasso durante la vostra visita, sappiate che siete testimoni della quinta generazione!

La tradizione

Dal 1934 il moscato veniva filtrato con i sacchi olandesi e venduto alle grandi cantine spumantifere, mentre il Barbera era destinato unicamente al consumo familiare. Era il 1959, il Nonno Giuseppe con il figlio Angelo sedevano fuori dall’uscio, pulendo i salici per la legatura delle viti. Un signore passando in strada chiese loro “Scusate, voi fate il vino?” Il nonno sorrise, prese un bicchiere e disse “Vieni con me”. Un successo. Fù la prima persona che acquistò il nostro vino. Ad oggi, la famiglia di quel primo cliente si serve ancora da noi. E come loro, molti altri venuti subito dopo.

L’innovazione

Il figlio di Angelo, Giuseppe, appassionato e ambizioso, continuò la tradizione di famiglia portando innovazioni: il vecchio torchio venne sostituito da una moderna pressa pneumatica per la spremitura soffice dell’uva, acquista la prima macchina per imbottigliare sostituisce i vecchi serbatoi in cemento con vasche in acciaio. Nell’arco di vari decenni la cantina cambia aspetto e si modernizza sempre più. E ancora oggi innovazione e tradizione sono legate a filo doppio.